LA STORIA
LA STORIA
LA STORIA
SEMPRE IN UNA CASA MA MAI PER CASO
Tutto parte da qui, quattro ragazze poco più che ventenni con un diploma da maestre si confrontano, prendono una decisione: apriamo un asilo.
Cominciano a cercar casa: è la primavera del 1981.
Decine di offerte uso ufficio cerchiate con il pennarello e, alla fine, eccolo: un appartamento di 120 metri quadri in Borgo Lalatta 6. Parola d’ordine ingegnarsi, le maestre si trasformano in imbianchine, arredatrici… ed esperte in marketing.
Cominciano ad arrivare le prime iscrizioni, le richieste di informazioni, le visite al nuovo Nido e l’asilo parte a settembre con i primi dieci iscritti che nell’anno successivo raddoppiano.
Insieme ai nuovi bambini arriva anche Allyson, australiana, ad insegnare inglese e Makiko, giapponese, ad insegnare musica.
Incontri che danno vita a novità pedagogiche.
Iniziano anche le prime uscite in piscina anche per il Nido e le passeggiate in città con la corda ad anelli.
Quattro anni dopo è già ora di cambiar casa: il nuovo asilo è sempre in Borgo Lalatta in una casetta con il giardino al numero 11.
Aumentano i bambini e quelli che hanno iniziato con il Nido proseguono con la Scuola dell’infanzia: si traccia così con naturalezza un percorso di continuità.
La Pantera Rosa è diventata grande.
Ma non smette di sperimentare, introducendo la danza con Mariangela Dosi e poi con Lucia Perego e le settimane verdi, bianche, azzurre.
Via a dormire, dall’Appennino all’Adriatico, rigorosamente senza genitori.
È il 1993, l’asilo entra nella Cooperativa Sociale Giromondo: arrivano gli obiettori di coscienza, prime figure educative maschili, e nuovi inserimenti lavorativi.
La nostra isola felice è diventata molto abitata. Qui ci vuole una nuova casa: un altro trasloco in una villa d’inizio secolo in Via Pelacani 1.
Nel 1994 arriva la convenzione con il Comune di Parma per i posti del Nido, nel 2000 per quelli della Scuola dell’infanzia: la nostra casa si apre davvero a tutti.
Da 25 anni si comincia ogni giornata con il cerchio magico, in piccoli gruppi, tutti seduti a mangiare la frutta, a raccontarsi…con la disponibilità a spettinare programmi già spazzolati con cura. Lo chiede l’ascolto vero dei bambini, delle loro parole urlate o sussurrate, festose o piangenti. Ma tutte dolcemente raccolte tra le pareti di una casa. È l’estate 2012, l’asilo trasloca ancora una volta per mettere le radici in via Caduti di Montelungo 1/A.
*Una casa per asilo. I 25 anni del Pink Panther, Silva Editore,giugno 2007, Parma, pp.7-13.